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Il ritmo meridiano: la pizzica e le identità danzanti del Salento

Unknown Author
4.9/5 (13940 ratings)
Description:Il ritmo meridiano della pizzicadi Fabrizio Versientitratto da: Il Corriere del Mezzogiorno del 4 Ottobre 2002Quando nel 1959 arrivò in Puglia per studiare il fenomeno del tarantismo, l’etnomusicologo Ernesto De Martino trovò qualche traccia dell’antico rito di esorcismo terapeutico: sopravvivenze e indizi dai quali prese forma il classico La terra del rimorso (Il Saggiatore, Milano 1961), non un semplice saggio ma un vero e proprio racconto epico su una cultura, quella contadina del Salento, già in via di sparizione. Rintracciare le fonti, ovvero documenti ma ancor più luoghi e persone da cui apprendere di prima mano tradizioni, ritmi e canti (problema cruciale per ogni studioso di etnomusicologia), era ancor più difficile negli anni Settanta, quando pure si sviluppò in Salento, sull’onda di quanto accadeva in tutta Italia, un movimento «indigeno» di riscoperta e rielaborazione della musica tradizionale. I semi gettati allora con ingenuità ed entusiasmo erano destinati a produrre frutti copiosi vent’anni dopo, quando nella Puglia ormai postmodernamente urbanizzata e «criminalizzata» degli anni Novanta si è gonfiata impetuosa una seconda ondata di pizzica-revival, un vero e proprio movimento di massa che ha trovato ben presto i suoi studiosi (Chiriatti, Fumarola, Di Mitri), i suoi musicisti (dal vecchio Canzoniere Grecanico-Salentino a Officina Zoè, Aramirè, giù giù fino agli innovatori più radicali come Mascarimirì e Alpha Bass; oggi si contano oltre sessanta gruppi in attività su questo fronte), i suoi cantori (il regista Edoardo Winspeare con i film Pizzicata e Sangue vivo), i suoi organizzatori e finanziatori (le associazioni, l’Istituto Carpitella di Melpignano, l’università leccese, e soprattutto gli enti locali, dai comuni ai consorzi di comuni fino alla Provincia leccese che hanno promosso innumerevoli manifestazioni-vetrine del fenomeno, a cominciare dall’elefantiaca «Notte della Taranta»). Evidentemente, la rinascita della pizzica (più che del tarantismo, che resta una memoria del passato) nel Salento di oggi risponde a bisogni profondi e attualissimi sui quali si interroga un bel volume collettivo, Il ritmo meridiano. La pizzica e le identità danzanti del Salento (Edizioni Aramirè, Lecce 2002, pp. 206, euro 14,50): una raccolta di saggi, curata da Vincenzo Santoro e Sergio Torsello, che analizza il fenomeno di questi ultimi anni attraverso diverse chiavi di lettura. Si va dall’approccio sociologico «alto» di Franco Cassano (università di Bari), che individua nel tentativo di riarticolare il rapporto difficile con la modernità attraverso gli strumenti identitari della tradizione la costruzione di una piccola, praticabile utopia collettiva, all’intervento dell’antropologo Giovanni Pizza (università di Perugia) che cala la «neo-pizzica» nei meccanismi moderni della produzione e del consumo culturale. Dal suo canto, lo storico Luigi Piccioni (università della Calabria) mette l’accento sul rischio insito nella riscoperta delle identità locali, pronte a degradarsi in ideologie usa-e-getta e in merce etno-global. Spetta ad Alessandro Portelli (insegnante di Letteratura americana alla Sapienza, grande esperto di storia orale e musica popolare), riannodare i fili con la tradizione evidenziando il segno di discontinuità che porta con sé la new wave della pizzica: «Né a Melpignano né in altri luoghi in Salento si pratica più l’esorcismo della taranta; fingere che le odierne riproposte di pizzica, filologiche o contaminate che siano, cne rappresentino la continuazione mi pare una mancanza di rispetto per il dolore che quei rituali si portavano dietro». Resta però il fatto che, a dispetto di tutto, alla Notte della Taranta ci sono ogni anno ventimila persone in piazza che ballano (come racconta nel volume il sindaco di Melpignano Sergio Blasi), e che Winspeare (anche lui intervistato) sogna per la pizzica di oggi una crescita artistica tale da renderla una sorta di equivalente salentino del flamenco andaluso, di appeal e portata internazionali. Il volume non offre risposte facili. Anzi, come sottolinea il curatore Santoro, cerca più che altro di porsi le giuste domande per avviare una riflessione collettiva approfondita. Danno il loro contributo anche il sociologo Maurizio Merico, il musicista Roberto Raheli, l’etno-coreologo Giuseppe M. Gala, e l’etnologa Clara Gallini (anche lei docente alla Sapienza di Roma) che chiarisce i moderni meccanismi di costruzione dell’idea di «etnicità».Fabrizio VersientiWe have made it easy for you to find a PDF Ebooks without any digging. And by having access to our ebooks online or by storing it on your computer, you have convenient answers with Il ritmo meridiano: la pizzica e le identità danzanti del Salento. To get started finding Il ritmo meridiano: la pizzica e le identità danzanti del Salento, you are right to find our website which has a comprehensive collection of manuals listed.
Our library is the biggest of these that have literally hundreds of thousands of different products represented.
Pages
205
Format
PDF, EPUB & Kindle Edition
Publisher
Edizioni Aramirè
Release
2002
ISBN

Il ritmo meridiano: la pizzica e le identità danzanti del Salento

Unknown Author
4.4/5 (1290744 ratings)
Description: Il ritmo meridiano della pizzicadi Fabrizio Versientitratto da: Il Corriere del Mezzogiorno del 4 Ottobre 2002Quando nel 1959 arrivò in Puglia per studiare il fenomeno del tarantismo, l’etnomusicologo Ernesto De Martino trovò qualche traccia dell’antico rito di esorcismo terapeutico: sopravvivenze e indizi dai quali prese forma il classico La terra del rimorso (Il Saggiatore, Milano 1961), non un semplice saggio ma un vero e proprio racconto epico su una cultura, quella contadina del Salento, già in via di sparizione. Rintracciare le fonti, ovvero documenti ma ancor più luoghi e persone da cui apprendere di prima mano tradizioni, ritmi e canti (problema cruciale per ogni studioso di etnomusicologia), era ancor più difficile negli anni Settanta, quando pure si sviluppò in Salento, sull’onda di quanto accadeva in tutta Italia, un movimento «indigeno» di riscoperta e rielaborazione della musica tradizionale. I semi gettati allora con ingenuità ed entusiasmo erano destinati a produrre frutti copiosi vent’anni dopo, quando nella Puglia ormai postmodernamente urbanizzata e «criminalizzata» degli anni Novanta si è gonfiata impetuosa una seconda ondata di pizzica-revival, un vero e proprio movimento di massa che ha trovato ben presto i suoi studiosi (Chiriatti, Fumarola, Di Mitri), i suoi musicisti (dal vecchio Canzoniere Grecanico-Salentino a Officina Zoè, Aramirè, giù giù fino agli innovatori più radicali come Mascarimirì e Alpha Bass; oggi si contano oltre sessanta gruppi in attività su questo fronte), i suoi cantori (il regista Edoardo Winspeare con i film Pizzicata e Sangue vivo), i suoi organizzatori e finanziatori (le associazioni, l’Istituto Carpitella di Melpignano, l’università leccese, e soprattutto gli enti locali, dai comuni ai consorzi di comuni fino alla Provincia leccese che hanno promosso innumerevoli manifestazioni-vetrine del fenomeno, a cominciare dall’elefantiaca «Notte della Taranta»). Evidentemente, la rinascita della pizzica (più che del tarantismo, che resta una memoria del passato) nel Salento di oggi risponde a bisogni profondi e attualissimi sui quali si interroga un bel volume collettivo, Il ritmo meridiano. La pizzica e le identità danzanti del Salento (Edizioni Aramirè, Lecce 2002, pp. 206, euro 14,50): una raccolta di saggi, curata da Vincenzo Santoro e Sergio Torsello, che analizza il fenomeno di questi ultimi anni attraverso diverse chiavi di lettura. Si va dall’approccio sociologico «alto» di Franco Cassano (università di Bari), che individua nel tentativo di riarticolare il rapporto difficile con la modernità attraverso gli strumenti identitari della tradizione la costruzione di una piccola, praticabile utopia collettiva, all’intervento dell’antropologo Giovanni Pizza (università di Perugia) che cala la «neo-pizzica» nei meccanismi moderni della produzione e del consumo culturale. Dal suo canto, lo storico Luigi Piccioni (università della Calabria) mette l’accento sul rischio insito nella riscoperta delle identità locali, pronte a degradarsi in ideologie usa-e-getta e in merce etno-global. Spetta ad Alessandro Portelli (insegnante di Letteratura americana alla Sapienza, grande esperto di storia orale e musica popolare), riannodare i fili con la tradizione evidenziando il segno di discontinuità che porta con sé la new wave della pizzica: «Né a Melpignano né in altri luoghi in Salento si pratica più l’esorcismo della taranta; fingere che le odierne riproposte di pizzica, filologiche o contaminate che siano, cne rappresentino la continuazione mi pare una mancanza di rispetto per il dolore che quei rituali si portavano dietro». Resta però il fatto che, a dispetto di tutto, alla Notte della Taranta ci sono ogni anno ventimila persone in piazza che ballano (come racconta nel volume il sindaco di Melpignano Sergio Blasi), e che Winspeare (anche lui intervistato) sogna per la pizzica di oggi una crescita artistica tale da renderla una sorta di equivalente salentino del flamenco andaluso, di appeal e portata internazionali. Il volume non offre risposte facili. Anzi, come sottolinea il curatore Santoro, cerca più che altro di porsi le giuste domande per avviare una riflessione collettiva approfondita. Danno il loro contributo anche il sociologo Maurizio Merico, il musicista Roberto Raheli, l’etno-coreologo Giuseppe M. Gala, e l’etnologa Clara Gallini (anche lei docente alla Sapienza di Roma) che chiarisce i moderni meccanismi di costruzione dell’idea di «etnicità».Fabrizio VersientiWe have made it easy for you to find a PDF Ebooks without any digging. And by having access to our ebooks online or by storing it on your computer, you have convenient answers with Il ritmo meridiano: la pizzica e le identità danzanti del Salento. To get started finding Il ritmo meridiano: la pizzica e le identità danzanti del Salento, you are right to find our website which has a comprehensive collection of manuals listed.
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Pages
205
Format
PDF, EPUB & Kindle Edition
Publisher
Edizioni Aramirè
Release
2002
ISBN
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